Sto pensando al titolo della mostra leggendo Pitagora a Ziggurmare
Mostra personale di Gianmaria Giannetti
12.09.2014 – 11.10.2014

Gianmaria Giannetti è nato a Milano nel 1974. Laureato in Filosofia Estetica all'Università degli Studi di Milano, vive e lavora tra Bari e Finale Ligure (SV).  Ha esposto le sue ricerche nell'ambito di numerose mostre personali quali Io credo che il mondo sia una mia ipotesi impossibile (Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Moena, 2009), Se cade il cielo sulla mia testa (Galleria Monteoliveto, Nizza e Napoli, 2010), Anteprima Fitzcarraldo (Galleria Agòrarte, Milano, 2010), Asilo Politico, doppia personale con Francesco De Molfetta (Galleria Orizzonti Arte, Bari e Ostuni, 2010), Stupido come un pittore (Galleria PuntoDue, Calice Ligure, 2010), Progettodiscappareviadamestesso (Galerie De l'Europe, Parigi, 2011), Esseri al mondo (Vivianartecontemporanea, Milano, 2011), Senza titolo (Galleria Orizzonti Arte Contemporanea, Ostuni, 2014). Ha partecipato inoltre ad esposizioni collettive e fiere d'arte, tra le quali si ricordano Kunstart (Bolzano, 2010), Art Monaco (Montecarlo, 2010), Salon Art Contemporain Art-Schopping (Parigi, 2010), GMAC(Parigi, 2010), AAF Affordable Art Fair Milano, 2011), 54 Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia (Complesso di Santa Scolastica, Bari, 2011), Fiera Internazionale di Arte-Cannes (Cannes, 2011, vincitore della Palma d'Oro della Città di Cannes), The Others(Torino, 2011) e Lineart ( Gent , Belgio, 2011 ), Coexistence: progetto espositivo di arte contemporanea “ART IN PORT - Coexistence: for a new Adriatic koinè”, da agosto 2014 fino a marzo 2015, con artisti dei cinque Paesi partner della rassegna: Albania, Montenegro, Croazia, Italia (Veneto e Puglia). 
In un mondo dell'arte che si prende troppo su serio si può essere serissimi intingendo il pennello nell'ironia, nel grottesco ingenerando fraintendimenti o lasciando libero il proprio spirito comico.
Le figure di Gianmaria Giannetti sono ritratti d'antan ma sopra lo strato di storie consolidate, di principi assodati, Giannetti crea immagini ironiche e irriverenti. Ora nel  processo di decostruzione sull'immagine evocata e  di costruzione di un nuovo immaginario, più colorato, buffo e talora funesto si ingenera un corto circuito spiazzante.
Le figure definite con un tratto semplice ed elementare evocano le icone dei cartoons ma sono maschere che a volte comunicano anche disagio, angoscia e una certa inquietudine. Allora ci domandiamo se quelle figure che sono lo sfondo, la matrice dei personaggi, quei soggetti che immaginiamo composti, che vorrebbero comunicare il loro perbenismo,  riconsegnati con l'ibridazione di Giannetti ci ricordano come anche noi che li guardiamo siamo ancora a volte bambini e a volte effige delle nostre paure e inadeguatezzze. Ognuno ritrovi sé stesso cercando nelle figure di Giannetti quel che rimane di segreto in un gioco di leggerezza e di “soluzioni immaginarie”.